Padre Ernesto Saksida (Dornberk, ex Yugoslavia, 1919 – Corumbà, Brasile, 2013) inizia il seminario dei frati minori a 9 anni. Durante un periodo di vacanza trascorso ad Ancona, incontra e frequenta per la prima volta l’oratorio dei Salesiani e il parroco Don Ernesto Carletti. Sarà la persona che ispirerà la sua scelta: lo rincontrerà 4 anni dopo a Santos in Brasile quando Ernesto, dopo aver scelto di diventare missionario, vi sarà destinato.
Nel 1935 viene trasferito a Corumbà, nel Mato Grosso, dove alterna l’insegnamento ai figli dei benestanti della città nel collegio salesiano e la scoperta dei quartieri degradati. Inizia così a raccogliere intorno a sé i tantissimi ragazzi abbandonati a se stessi che trova per strada. Aiutato dagli ex-alunni, organizza un avamposto nel quartiere più malfamato, quello vicino al confine con la Bolivia, dove il pericolo di aggressione è quotidiano: qui decide di venire ogni pomeriggio, da solo o con i giovani che lo stanno aiutando.
Così dal niente nasce un punto di aggregazione e di ascolto, e vengono gettate le basi per quello che Padre Ernesto aveva già chiaro nella mente e prima ancora nel cuore: un quartiere protetto dove accogliere i ragazzi insegnando loro a vivere. Dedicherà tutta la vita a questo progetto.
La grande intuizione di quest’uomo fu il capire che per aiutare veramente queste persone non era sufficiente procacciare l’indispensabile giornaliero, bensì “costruire” l’essere umano, a partire dall’educazione attraverso lo studio, insegnando loro ad autosostentarsi.