Corumbà ha vissuto gli ultimi mesi del 2015 sotto una pioggia battente. L’anno nuovo poi ha registrato molta pioggia in tutto lo Stato del Mato Grosso, con alluvioni, smottamenti e tanta gente sfollata.
Gli alloggi di muratura hanno subito gravi danni, possiamo immaginarci i danni dei modesti alloggi di legno e lamiera. Le famiglie alluvionate sono state ospitate nelle scuole ancora chiuse per vacanza, in attesa che il maltempo rallentasse la furia, consentendo di riparare gli alloggi. L’innalzamento del livello del fiume Paraguay ha allagato molti pascoli e isolato ancora di più alcune comunità di contadini che vivono nel Pantanal. I terreni allagati hanno significato un grande problema anche per gli animali, che accerchiati dall’acqua hanno avuto difficoltà a trovare cibo.
Forse Corumbà non è stata tra le città più colpite, ma ha dovuto comunque far fronte a diverse emergenze, dovendo interrompere i lavori di manutenzione previsti per affrontarne di nuovi. La Segreteria di Educazione dello Stato, in accordo con il Sindacato degli Insegnanti ha addirittura decretato lo slittamento della data di inizio anno scolastico al 29 febbraio, invece del 15. Anche in questa parte di mondo gli eventi atmosferici sono fuori dalla norma stagionale.
Si potrebbe pensare che l’allarme epidemia scatenata dalla zanzara Zika sia la conseguenza delle piogge degli ultimi tempi, ma purtroppo queste zone sono a rischio già da diversi anni.
Dengue, la zanzara che creava il panico negli anni passati
Quest’anno la specie Zika sembra essere ancora più pericolosa. In città sono sempre girati furgoni spargendo disinfettante per bonificare gli eventuali ristagni dei marciapiedi, ma adesso l’irrorazione avviene più a tappeto, anche intorno alle case. Oltre a questo è stata avviata una campagna di informazione presso la cittadinanza sui rischi di propagazione, e le persone possono vaccinarsi in vari luoghi della città. L’ospedale centrale ha inviato infermieri nei vari quartieri potendo vaccinare chiunque lo voglia agli angoli delle strade principali. Tutte queste azioni sono per prevenire una eventuale epidemia che la città non sarebbe in grado di fronteggiare.
La pioggia ha dato un po’ di tregua e il Carnevale si è potuto svolgere senza disagi. Dal 3 febbraio per una settimana, i vari gruppi folcloristici hanno potuto esibire le coreografie sfoggiando i costumi realizzati con tanto lavoro.
La macchina organizzativa utilizza tanta manodopera in città, famiglie intere passano mesi a cucire i costumi disegnati per una determinata coreografia. I costumi poi vengono venduti ai turisti che giungono in città e che scelgono, questa o quella coreografia, con la quale sfilare. Da sempre la Prefettura investe nella organizzazione dell’evento, di grande richiamo per tutto il Mato Grosso. Non ci sono tante città che lo festeggiano in questa forma.
Corumbà per una settimana si trasforma in un luna park
tutti possono vendere cibo o bevande, potendo fare un piccolo guadagno al netto dalle tasse. In quei giorni la città è presidiata dalla polizia e il turista sa che può godersi la festa senza paura di essere scippato o subire aggressioni. Per i giovani di qui il Carnevale è una festa a cui non si può mancare, anche solo con una maschera improvvisata trovata tra gli indumenti di casa. Se poi non si ama ballare, si può sempre fare il tifo per il gruppo sfilante preferito, sperando che possa aggiudicarsi tra i primi posti quando verrà comunicato il vincitore dell’edizione.
Terminata la settimana di travestimenti tutto torna normale, ma i racconti della festa appena trascorsa, riempirà le giornate ancora per un bel po’.